In presenza di più patologie croniche o complesse, queste possono rendere difficile o rischioso l’uso di cure tradizionali.
Si sta creando negli ultimi anni un approccio multidisciplinare, che coinvolge Odontoiatri, Anestesisti e Medici Specialisti, ideale per garantire ai pazienti di ricevere trattamenti sicuri ed efficaci.
In questo caso la Sedazione Profonda e l’Anestesia Generale non solo consentono di eseguire trattamenti dentali complessi, ma offrono anche la possibilità di gestire meglio le complicazioni legate alle patologie preesistenti.
Inoltre le cure dentali con queste modalità riducono notevolmente il rischio di eventi avversi e migliorano l’esperienza complessiva del paziente.
Le Complicanze nelle Cura Dentali di pazienti con comorbilità
I pazienti con comorbilità presentano una serie di problematiche che rendono più complessa la cura odontoiatrica, rispetto a quella di pazienti senza patologie multiple.
Tra le condizioni più comuni che rientrano in questo ambito abbiamo le seguenti:
- Malattie cardiovascolari (Ipertensione Arteriosa, Insufficienza Cardiaca, Cardiopatie Ischemiche)
- Patologie Neurologiche (M.di Alzheimer, Malattia di Parkinson, Ictus)
- Malattie metaboliche (Diabete, Obesità)
- Disturbi psichiatrici e Relazionali (Ansia, Depressione, Deficit Cognitivi, Sindrome dello Spettro Autistico)
- Malformazioni fisiche o disabilità (Sindrome di Down, Paralisi Cerebrale)
In tutti questi casi, l’approccio odontoiatrico deve prendere in considerazione le limitazioni fisiche e psicologiche dei pazienti ed il rischio di potenziali interazioni tra farmaci.
Inoltre si palesano notevoli difficoltà nel mantenimento della cooperazione durante il trattamento e la necessità di monitorarne costantemente i parametri clinici.
I trattamenti odontoiatrici invasivi, come estrazioni, impianti dentali o chirurgia parodontale, in pazienti con comorbilità può infatti comportare un rischio maggiore di complicazioni, quali crisi ipertensive, alterazioni della glicemia, reazioni allergiche o episodi di angoscia e panico.
Indicazioni per l’uso della Sedazione Profonda e dell’Anestesia Generale in Odontoiatria
Queste tecniche si pongono come particolarmente indicate nei seguenti casi:
- Interventi chirurgici complessi e di lunga durata: estrazioni multiple, chirurgia parodontale avanzata, impianti dentali plurimi o ricostruzioni ossee.
- Pazienti con disabilità intellettiva: i pazienti con disturbi cognitivi o disabilità intellettiva, non sono in grado di comprendere il trattamento in corso e di mantenere la cooperazione. Questi sono i candidati ideali per queste due tecniche.
- Pazienti con ansia grave o fobie dentali: ́la sedazione profonda previene episodi di stress e panico, permettendo un trattamento sereno.
- Pazienti con patologie sistemiche non controllate: pazienti con malattie cardiovascolari gravi, malattie renali avanzate o altre patologie complesse che richiedono un monitoraggio continuo durante l’intervento, beneficiano di un trattamento odontoiatrico in sedazione profonda, in un ambiente protetto.
Sedazione Profonda e Anestesia Generale nelle Cure Dentali
In molti di questi casi, le due tecniche rappresentano la principale soluzione per garantire il successo del trattamento odontoiatrico, in particolare quando il paziente non è in grado di tollerare la procedura in anestesia locale o in sedazione cosciente.
Entrambe le tecniche consentono di:
- Garantire il completo controllo delle funzioni vitali: in sala operatoria, il medico anestesista è in grado di monitorare costantemente l’attività cardiaca, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la saturazione di ossigeno e altri parametri vitali, assicurando la sicurezza del paziente.
- Eseguire interventi complessi senza rischi di movimento o disagio: si permette di effettuare trattamenti invasivi o prolungati senza che il paziente sia in grado di percepire dolore o disagio, riducendo il rischio di ansia o traumi psicologici durante la procedura.
- Gestire pazienti non collaborativi o con difficoltà cognitive: i pazienti con disabilità intellettive o disturbi psichiatrici non riesconò a rimanere immobili durante un intervento odontoiatrico. Le due tecniche offrono una risposta sicura a questa problematica, evitando complicazioni legate alla resistenza al trattamento.
- Ridurre il rischio di complicazioni sistemiche: in un ambiente di sala operatoria, le due tecniche consentono di affrontare il rischio di complicazioni legate alle patologie preesistenti, come alterazioni della pressione arteriosa o della glicemia, sotto il monitoraggio e la supervisione di esperti.
Un Approccio Multidisciplinare nella pianificazione della Sedazione Profonda e dell’Anestesia Generale
L’adozione di queste due tecniche in Odontoiatria non deve essere un’azione isolata, ma parte di un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi specialisti.
Prima di procedere con l’intervento, è fondamentale l’accurata e specifica valutazione del paziente, che prevede:
- Consultazione tra Medico Curante, Odontoiatra e Anestesista: rimane sempre essenziale che il medico che segue il paziente per le comorbilità venga coinvolto nella pianificazione del trattamento odontoiatrico allo scopo di una eventuale necessità di modifica della terapia farmacologica.
- Valutazione dell’Anestesista: l’Anestesista gioca un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza del paziente durante l’intervento. La valutazione pre-operatoria includerà l’anamnesi completa, l’esame fisico e gli esami clinici necessari per monitorare la funzionalità cardiovascolare, respiratoria e renale del paziente.
- Interventi di coordinamento tra Odontoiatra e Anestesista: la scelta della tecnica anestetica più adatta dipenderà dal tipo di intervento odontoiatrico e dalle condizioni specifiche del paziente. La comunicazione tra i professionisti è basilare e indispensabile per garantire che vi sia sempre una gestione ottimale durante l’intervento.
La Sedazione Profonda e l’Anestesia Generale come strumenti di cura e sicurezza
L’approccio odontoiatrico nei pazienti con comorbilità richiede la massima attenzione ed una notevole esperienza.
La gestione di queste complesse condizioni cliniche, che spesso comportano problematiche fisiche, neurologiche e psicologiche, non può prescindere da una valutazione globale e multidisciplinare.
In questo contesto, l’uso di queste due tecniche per interventi dentali in sala operatoria si configura come la soluzione indispensabile per affrontare le difficoltà derivanti da condizioni in comorbilità.
Gli interventi odontoiatrici, con queste due modalità, nelle situazioni logistiche appropriate, non solo ottimizzano la qualità delle cure odontoiatriche, ma rispondono anche a una crescente necessità di trattamenti personalizzati per i pazienti con esigenze speciali.