Monitoraggio del paziente

Sia che si operi a studio sia che si operi in Ambulatorio Chirurgico oppure in Clinica il monitoraggio occorrente deve essere costituito da:

  • Monitor multifunzione con visualizzazione di ECG, PA, FC, SpO2
  • Bombola di Ossigeno

Operare nel cavo orale di un paziente non cosciente implica conoscenza, abilità ed esperienza differenti da quelle tipiche dello studio dentistico, dove si opera esclusivamente in anestesia locale su un paziente totalmente cosciente.

Particolare attenzione va posta in sala operatoria all’aspirazione dei liquidi e del sangue, da parte del 2° e talvolta del 3° operatore.

Infatti, si vuole ricordare a questo proposito che all’infuori dei casi in cui il paziente è sottoposto ad anestesia generale con intubazione, in tutti gli altri casi che vanno dalla sedazione cosciente alla sedazione profonda per finire all’anestesia generale senza intubazione, i riflessi laringei permangono, ma sono progressivamente diminuiti in rapporto al piano di anestesia raggiunto.

Per tale ragione, per evitare i colpi di tosse, fastidiosi per il proseguimento dell’attività chirurgica, sia soprattutto per impedire inalazioni tracheali di liquidi, è bene prestare la massima attenzione all’aspirazione che deve essere anche fatta retro linguale.

I secondi operatori inesperti, infatti, tendono ad aspirare esclusivamente vicino ai denti, trascurando completamente il retro faringe.

Un altro punto molto delicato da affrontare è quello del movimento della testa.

Infatti, in caso di sedazione profonda di pazienti fobici, psichicamente instabili e/o totalmente non collaboranti, nel sonno si sviluppano tensioni e movimenti corporei inconsci che non hanno nulla a che vedere con situazioni di dolore.

Quelli più fastidiosi, chirurgicamente parlando, sono i movimenti della testa. Specie in caso di estrazioni complicate e di chirurgia implantare dove ovviamente non devono essere presenti movimenti del capo. È compito del 3° operatore capire e contrastare questi movimenti nel caso questi si presentino.

Per tali motivi sopraesposti, il team deve essere ben formato in modo specifico e adeguato.

 L’accesso venoso periferico è preso inizialmente sul dorso della mano.